A mollo con l’ippopotamo

2022-08-08 07:48:16 By : Mr. Franky Zhong

Tra aste nazionali e internazionali, apre con successo il mese di aprile il doppio appuntamento di Cambi a Milano dedicato il 12 alle ceramiche e ai vetri del Novecento: aggiudicati l’80% dei lotti per un venduto per valore del 156%. Tra le ceramiche, top lot assoluto il vaso monumentale in porcellana e oro segnato a punta d’agata di Gio Ponti per Richard Ginori del 1929, venduto a 60.100 superando la stima di 50-60mila. Secondo miglior prezzo, i 16.500 euro pagati per un raro vaso a cuore di Fausto Melotti del 1949 ca in ceramica con decoro di smalti policromi, stimato 12-15mila euro. Tra i vetri, si sono distinte le creazioni di Dino Martens per Aureliano Toso: il raro vaso «Geltrude» del 1954 ca, della serie «Oriente», aggiudicato a 26.350 euro (stima 10-12mila) e l’altrettanto raro vaso della serie «Eldorado» esitato a 33.850 euro (stima 12-14mila). Venduta a 17.600 euro la vetrata di Paolo Venini del 1957 ca, formata da lastre in vetro a mosaico di canne policrome, stimata 15-18mila e a 15.725 un bel vaso sferico del 1936 ca di Carlo Scarpa per Venini, in vetro pesante serie «Sommersi» con decoro di bollicine e inclusione di foglia oro (stima 8-10mila). Nello stesso giorno Artcurial batteva a Parigi un’asta interamente dedicata al Design italiano, dove hanno primeggiato due plafoniere dello Studio B.B.P.R. mod. 2045 del 1960 ca per Arteluce, in metallo laccato e vetro, stimate ciascuna 30-40mila euro e vendute rispettivamente per 373.920 e 328mila. Secondo top lot, una coppia di rare poltroncine «Triennale» disegnate da Gio Ponti nel 1951 ed esitate per 85.280 euro, superando la stima di 60-80mila. Raddoppia, con 60.352 euro di aggiudicazione, la stima di 35-45mila euro una coppia di appliques del 1953, in metallo laccato e néon, disegnate da Franco Albini per la sede dell’Istituto Nazionale di Previdenza a Parma, mentre il quarto posto spetta a Gino Sarfatti con il lampadario mod. 2109/12, in metallo laccato e vetro, prodotto da Arteluce intorno al 1962 e venduto per 49.856 euro contro una stima di 15-20mila. Il giorno successivo, sempre a Parigi, Christie’s ha esitato parte dell’importante collezione di Jacqueline Matisse Monnier, figlia del mercante d’arte Pierre Matisse e di Alexina Teeny Matisse Duchamp, nonché nipote del grande artista Henri Matisse e figliastra di Marcel Duchamp. Tra i 78 lotti offerti, che hanno totalizzato 40.488.048 euro, accanto a opere di alcuni dei più grandi maestri del XX secolo figuravano anche arredi di notevole pregio, disegnati dai fratelli Giacometti, Niki de Saint-Phalle e François-Xavier Lalanne, che hanno spuntato notevolissimi prezzi, a cominciare dai 2.202.000 euro pagati per uno straordinario appendiabiti au hibou di Diego Giacometti in bronzo patinato del 1965, stimato 500-700mila euro, per proseguire con la prima delle tre versioni della vasca da bagno in resina blu «Hippopotame I», creata da François-Xavier Lalanne nel 1968-69 e venduta a 1.092.000 euro contro una stima di 800mila-1,2 milioni. Inoltre, un tavolo «Berceau» di Diego Giacometti, creato intorno al 1963, ha superato con 529.200 euro la stima di 300-500mila e una lampada da tavolo «Flambeau» del fratello Alberto, in gesso del 1934, ne ha ottenuti 504mila euro contro una stima di 100-150mila. Seppur con risultati ben più contenuti, le altre aste che si sono svolte in Italia nell’arco del mese hanno registrato una buona tenuta del design sul mercato. A Torino, Sant’Agostino ha organizzato l’8 un’asta interamente dedicata all’illuminazione, nell’ambito della quale ha venduto per 6.588 euro una coppia di appliques a elementi in vetro cordonato di Venini del 1940 ca e per 6.100 euro una lampada da terra di Angelo Lelii per Arredoluce degli anni Cinquanta, in metallo verniciato e ottone con diffusori in vetro satinato e base in marmo. Pandolfini, a Firenze il 13, ha esitato per 27.500 euro un tavolo di Lorenzo Burchiellaro del 1965 ca, in legno con piano rivestito in metalli, zampe e fondo rivestiti in rame, stimato 8-10mila euro e, lo stesso giorno, Incanto a Torino ha battuto per 7mila euro un vaso di Flavio Poli della serie «Siderali», in vetro cristallo sommerso con grande murrina centrale, prodotto da Seguso nel 1952 ca e stimato 2.500-3mila euro. Il 19 si è conclusa l’asta online organizzata da Wannenes a Genova e dedicata a circa 200 manifesti d’epoca, tra i quali uno dei capolavori di Leonetto Cappiello per il Bitter Campari del 1921, stimato 8-15mila euro, ne ha totalizzati 10.100. Sempre a Genova, Boetto ha esitato, il 27 in due tornate, 238 lotti di design italiano e 267 di vetri di Murano, il 28 oltre 700 lotti di design vario e arti decorative del ’900. Tra i risultati più interessanti, i 17mila euro offerti per una console in pietra serena di Angelo Mangiarotti per la serie «Incas» di Skipper del 1978, stimata 8mila, e i 15mila euro rispettosi della stima per un tavolo estensibile «T4» di Ignazio Gardella per Azucena databile 1956. Un singolare tavolino a 8 gambe di Gio Ponti del 1931, in radica di noce con finiture in bronzo, è andato al maggior offerente per 13.500 euro, contro una stima di 10mila, e uno specchio «Ultrafragola» di Ettore Sottsass per Poltronova del 1970 è stato aggiudicato per 11mila euro, superando largamente la stima di 6mila.

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