La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra: la recensione

2022-09-10 03:34:27 By : Ms. Selena Jiang

ROMA – L’esempio più celebre è senza dubbio quello de La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock. James Stuart seduto su una sedia a rotelle dopo essersi fratturato una gamba dalla finestra del suo appartamento spia i suoi vicini per passare il tempo fino a quando non è certo di aver assistito a un omicidio. Da lì la lista di film dall’intreccio di base simile è ricca e variegata e, negli ultimi anni, ha visto mettere al centro della storia donne apparentemente inaffidabili per le più disparate ragioni. La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra, miniserie creata da Rachel Ramras, Hugh Davidson e Larry Dorf per Netflix, prende tutti glie elementi tipici e se ne prende gioco.

O meglio, l’intenzione – fin dal titolo – è questa ma il risultato quasi mai va in quella direzione. Diretta da Michale Lehmann, La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra vede protagonista Kristen Bell nei panni di Anna, donna alle prese con il dolore per la morte della sua bambina e il conseguente divorzio dal marito, lo psicologo forense Douglas (Michael Ealy). Vive da sola in una di quelle ville perfette della provincia americana passando le sue giornate a bere litri di vino da bicchieri giganti colmi fino all’orlo. Un tempo era un’artista talentuosa ma lo shock e la dipendenza da alcool e pasticche ne hanno smorzato ogni ispirazione. Ah, come se non bastasse, Anne ha la pluviofobia, ovvero la paura della pioggia.

Qualcosa si riaccende in lei quando dall’altra parte della strada si trasferiscono il bel papà single Neil (Tom Riley) e sua figlia Emma (Samsara Yett). Ma l’idillio dura poco perché Anne è convinta di aver assistito dal suo salone ad un omicidio proprio in quella casa. L’intento iniziale de La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra è chiaro: realizzare una satira dark e comica di un filone cinematografico che conta come suo ultimo tassello un altro film approdato recentemente su Netflix, La donna alla finestra di Joe Wright, ma che vanta altri titoli come L’amore bugiardo e La ragazza del treno.

Il ritratto di una mamma americana media con una cantina di vini sempre fornita e il cassetto delle medicine stracolmo di flaconcini per ogni evenienza fa sorridere all’inizio ma presto (troppo presto) La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra dimentica di essere una serie comica finendo per inciampare in un susseguirsi di quegli stessi luoghi comuni di cui dovrebbe farsi beffa. Ogni tanto si intravede una scintilla di ironia ma non basta a trainare un racconto che dovrebbe fare scintille. Un compito nel quale, invece, riesce un’altra recente serie che gioca con le atmosfere del thriller, del crime e della commedia: Only Murders in the Building.

Il trailer de La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra:

Presentato in concorso alle Giornate degli Autori di Venezia 79, The Maiden segna il debutto alla regia di Graham Foy. Una storia di amicizia, adolescenza e perdita che non lascia indifferenti.

Amanda, la recensione del film di Carolina Cavalli: il diritto all’irregolarità in un mondo ormai fermo nel nulla. Protagonista Bendetta Porcaroli. Presentata a Venezia 79 nella categoria Orizzonti Extra.

Gli Spiriti dell’Isola (The The Banshees of Inisherin), la recensione: Colin Farrell, Brendan Gleeson, l’Irlanda e un asino. Quello di Martin McDonagh è cinema dal cuore enorme. Presentato in Concorso a Venezia 79.

Presentato in concorso alle Giornate degli Autori di Venezia 79, The Maiden segna il debutto alla regia di Graham Foy. Una storia di amicizia, adolescenza e perdita che non lascia indifferenti.

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