Muro della gentilezza, l'iniziativa solidale che ha fatto il giro del mondo - Il Riformista

2022-08-13 05:49:30 By : Mr. Dee Lian

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Il muro della gentilezza è una delle recenti iniziative di solidarietà che sta spopolando. Apparso per la prima volta in Iran nel 2015, il cosiddetto “wall of kindness” non è altro che una parete con ganci e attaccapanni allestita in strada. Si possono lasciare cappotti, abiti caldi e altri indumenti che possono essere presi da chi ne ha bisogno. In particolar modo nei periodi invernali e nei mesi più freddi dell’anno, il muro della gentilezza incoraggia molte persone a lasciare indumenti che non utilizzano più per donarle a chi è meno fortunato affinché possa difendersi dal gelo. Soprattutto con l’avvento del Natale sono molte le città che hanno preso parte a questa iniziativa benefica, diventando virale sui social e nel mondo.

LA STORIA – Il muro della gentilezza è nato quattro anni fa nella città iraniana di Mashhad. In realtà non è ben chiaro chi sia stato l’inventore di questa idea, pare sia frutto di un gesto spontaneo da parte di un anonimo. Per quanto l’Iran non sia una nazione particolarmente povera, non mancano le distinzioni di classe sociale. Per questo, il popolo ha abbracciato questo progetto aiutando il prossimo attraverso questo gesto di gentilezza. Il motto è: “Se non hai bisogno lascialo, se ne hai bisogno prendilo”.

Dal giorno della sua comparsa, il muro ha subito fatto il giro del mondo attraverso foto pubblicate sul web. In questi anni sono stati molti i Paesi che hanno emulato l’Iran costruendo nelle piazze delle principali città un wall of kidness in segno di altruismo nei confronti dell’altro. Il Pakistan è stata una delle prime Nazioni ad accordarsi a questa iniziativa costruendo il muro il 15 gennaio 2016. Oltre a lasciare abiti, possono essere lasciati anche generi alimentari rigorosamente confezionati. Una solidarietà, dunque, che non si è soltanto limitata all’abbigliamento ma che ha voluto essere un simbolo di generosità nei confronti dei più bisognosi. Pochi giorno dopo, il 29 Gennaio 2016, il muro della gentilezza compare nel sud della Cina, nella regione autonoma di Guangxi Zhuang. Nel 2017 è la volta della Giordania che nel cuore di Amman, presso il Landmark Amman Hotel, vede l’apparizione di questa parete solidale. Qui si invita a donare vestiti per i più bisognosi prima dell’inizio della stagione invernale, in maniera del tutto anonima. Una volta ricevute le donazioni, i vestiti vengono puliti dalla lavanderia dell’hotel e consegnati come nuovi ai destinatari.

IL MURO IN ITALIA – Inaugurato a Roma il 19 marzo del 2018, the wall of kidness è nato dalla volontà del liceo Marymount International School. A seguire la capitale sono state le città di Bologna, Cerreto Sannita a Benevento, Latina, Catania, Palermo, Parma, Borgo San Lorenzo e quest’anno anche a Trento. Nella città trentina l’iniziativa è stata promossa dal Comune sulla base di una mozione presentata dal consigliere comunale Cristian Zanetti, prendendo spunto dalle altre città del Nord Italia che avevano già preso parte a questo progetto. Il muro è composto da due scaffali in legno trattato per l’esterno. Per evitare che l’istallazione diventi un deposito di rifiuti, i commercianti della zona hanno concordato nel vigilare sul corretto impiego del muro della gentilezza da parte della popolazione.

IL CASO DELLA SVEZIA – In Svezia il muro della gentilezza è apparso per la prima volta nel Natale del 2018 nella città di Uppsala. Dato il periodo festivo, la parete era corredata da luminarie attirando così l’attenzione di turisti e residenti. A completare l’opera una barra rosa con le scritte Wall of kindness e lo slogan “Prendi un cappotto se hai freddo. Lascia un cappotto se non lo usi più”. Anche quest’anno la struttura è stata allestita nel cuore della città. L’iniziativa è stata sponsorizzata da un’agenzia immobiliare e le foto hanno fatto il giro del mondo commuovendo il web. Non tutti, infatti, erano al corrente di questa iniziativa di solidarietà.

Grazie ai social il muro della gentilezza è diventato un simbolo di altruismo non soltanto per i cappotti e gli indumenti destinati ai senzatetto, ma allargando gli orizzonti anche verso oggetti come ad esempio i libri e altri beni secondari che non tutti possono acquistare.

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Il Riformista è una testata edita da Romeo Editore srl - PIVA 09250671212 e registrata presso il Tribunale di Napoli, n. 24 del 29 maggio 2019 - ISSN 2704-8039