Sfide: cappotto lungo o corto?

2022-08-20 03:17:59 By : Ms. Laura Song

Cosa scegliere tra il simbolo dell'eleganza formale e il passepartout del casual.

Al di là delle tendenze di stagione, il cappotto resta un capo chiave del guardaroba maschile, che si rinnova ogni stagione: lungo, corto, classico o più sportivo. Come scegliere il capospalla più in linea con il proprio stile? Eleganza e funzionalità sono le caratteristiche dei nuovi cappotti, che devono adattarsi alle esigenze dell’uomo dinamico. Tanti i modelli e gli stili per le diverse occasioni: monopetto, doppiopetto, con le pince o i maxi revers.

Parlando invece della lunghezza, si può scegliere tra il modello sotto il ginocchio o quello appena sotto la vita, cioè tra lungo e corto, per farla semplice. Il primo è ideale quando si parte per lunghi viaggi (e si svetta sopra il metro e ottanta di altezza), mentre il secondo è più alla portata di tutti, ed è perfetto per completare l’outfit da ufficio.

Il cappotto è tra i più longevi capi di abbigliamento, basti pensare che i primi esempi con bottoni a manica lunga di media lunghezza e segnati al punto vita risalgono al Medioevo. Esattamente con il sorgere dell’individualità e l’evolversi della vita sociale, gli uomini iniziarono a indossare una sopravveste di lunghezza variabile, spesso ornata di pelliccia (chiamata lucco), con chiusura al collo per mezzo di un gancio.

Questa era lunga fino ai talloni, aperta davanti e sui fianchi per lasciare uscire le braccia. Ne vediamo testimonianze in numerosi dipinti dove trionfano velluti, preziosi broccati e inserti in pelliccia. Successivamente, nell’epoca dei Lumi, compare il justacorps, lungo al ginocchio e aderente in vita, con vistosi ricami, fino ad arrivare alla versione del secolo XIX più corta e casual, che arriva a oggi.

Per l’autunno inverno 2018 2019 il cappotto lungo si declina nei colori più differenti e con dettagli mai banali. Sarà difficile passare inosservati. Modelli di grande eleganza non per tutti i giorni, ma che di sicuro possono aggiungere un carattere più deciso al vostro look, mettendo in risalto la silhouette. Tra i diversi modelli di maxi cappotti si nota la tendenza fantasia e una forte attenzione alla ricerca dei tessuti, come nel cappotto di pelle.

Sarah Burton per Alexander McQueen esplora i codici della maschilità britannica proponendo un modello color cammello con maxi ricami a motivi paisley neri. Dolce & Gabbana immaginano un moderno re, che indossa un soprabito in denim patchwork con maxi revers in pelliccia degradè, quasi come se indossasse un lucco rinascimentale. Infine Yohji Yamamoto propone un maxi cappotto rosso con stampata una fotografia di una ragazza giapponese: pathos creativo ai massimi livelli.

E i formal coat? Sono preferibilmente spirati al guardaroba dell’escort di lusso interpretato da Richard Gere in American Gigolò. L’eredità di Giorgio Armani, che vestì l’attore nel cult degli anni 80, perdura nel tempo. Con il cappotto grigio monopetto di Emporio Armani non vi sentite mai fuori luogo. All’insegna della praticità ma con stile è Brunello Cucinelli, che punta sul cappotto in lana e cashmere con collo in shearling removibile.

Classico ma rivisitato in chiave contemporanea il cappotto sartoriale di Kiton, che riprende disegni storici degli archivi anni 60 e 70 con nuovi mix di colore, dal blu e verde al bordeaux e nero. Tanti i modelli che giocano con lunghezze appena sopra o sotto il ginocchio, sia mono che doppiopetto, nei colori classici come cammello e grigio, fino a quelli più vivaci e fantasia.

Dal modello tre quarti al lungo il cappotto, sia nella versione più casual e sporty, sia in quella più elegante, è un capo fondamentale che se scelto con cura dura nel tempo e non passa mai di moda.

Il protagonista della stagione nel mondo dei capispalla corti è invece il caban (anche chiamato Pea Coat o Peacoat), capo di origine militare e specificamente navale, la cui origine sembra essere olandese. L'origine del nome Pea Coat deriva dalla parola pijjakker, vocabolo che nella lingua olandese descrive un cappotto in tessuto di lana pesante (pij significa infatti lana grossa, mentre jakker sta per l'inglese jacket, quest'ultimo cambiato poi in Coat dall'inglese).

Si caratterizza per la forma ampia e il taglio corto per lasciare scoperte le gambe, per favorire il movimento dei marinai. La chiusura è a doppiopetto con grandi bottoni neri, blu o a contrasto dorati e tasche verticali per proteggere le mani dal freddo. Questa stagione il caban è stato interpretato da diversi stilisti, da Giorgio Armani, con un modello in tessuto dalla texture frastagliata con zip sulle tasche, fino a quella più sporty chic di Valentino (con inserti camouflage) o Versace. Per gli amanti del Pea Coat sul sito hockerty.it si può personalizzare il proprio capo scegliendo tessuti e colori diversi per dare un tocco ricercato al tuo caban.